IL TRIONFO DELL'AMORE

di Pierre de Marivaux | regia Luca Micheletti


" La sua filosofia è disapparita, nascostata sotto l'arco di buie sottogonne…"

IL TRIONFO DELL'AMORE

di Pierre Carlait de Chamblain de Marivaux
traduzione e regia Luca Micheletti

con Adolfo Micheletti Hérmocrate
e con (in o. a.)
Marianna Chiaramonte Corine 
Diana Manea Léonide
Luciano Micheletti Mas
Stefano Micheletti Agis 
Floriano Negri Di
Marcella Romei Léontine 
Alberto Sarnico Arlequin 

scene Nicola Cattaneo
costumi Luca Micheletti
musiche Johann Christian Bach
realizzazione costumi Alessandra Bini
foto di scena Elia Riva

produzione Compagnia teatrale I GUITTI

«Il trionfo dell’amore è una commedia eroica. Per andar più a fondo, potrebbe essere suddivisa in tre parti: è commedia allegorica nel primo atto, filosofica nel secondo e finalmente eroica nel terzo. Quasi fossero tre micro-commedie, assistiamo prima a un racconto dei caratteri per via figurale, poi si transita attraverso un approccio clinico delle loro affezioni (strumento d’elezione per l’indagine diagnostica: il lògos), per approdare poi al romanzesco, all’eroico appunto dell’atto finale. Nonostante il titolo, non è una commedia sull’amore. O non solo questo; si ridurrebbe tutto ad una raffinatissima parabola intorno a evanescenti seduzioni salottiere, sentimentalismi trattati con filosofico rigore, da un lato, e ironico ricercato distacco, dall’altro… Insomma, al "marivaudage". Si tratta invece di una commedia sull’impossibilità dell’amore. Il titolo non è ironico, l’amore vince, trionfa, ma sugli uomini, che ne rimangono prigionieri e si paralizzano: il finale dello spettacolo cristallizza gli eventi, non raccoglie i pezzi delle diverse avventure per riordinarli, ma li congela nell’incanto del suono di un clavicembalo, come fosse un carillon infinito. L’inquietudine della sospensione riempie l’anima della meraviglia per la forma aperta, per la non finitezza delle cose. In questo senso Marivaux incarna la pienezza del teatro barocco, sopra il quale, in un certo senso, il sipario non si è mai chiuso».
Luca Micheletti


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