L'AMORE
Quasi una fantasia

da Federico García Lorca | regia Luca Micheletti


" Amore sono ferito, ferito d'amor fuggito, ferito, morto d'amore"

L'AMORE
Quasi una fantasia

L'amore di Don Perlimplín con Belisa nel giardin

da Federico García Lorca
regia e drammaturgia Luca Micheletti

con Adolfo Micheletti Don Perlimplín
e con (in o. a.)
Diego Baldoin Primo Folletto
Luca Micheletti Poeta
Claudia Scaravonati Belisa
Alberto Sarnico Secondo Folletto
e con Roberto Bindoni alla chitarra

spazio e costumi Luca Micheletti
musiche originali Federico García Lorca
arrangiamenti Roberto Bindoni
luci Stefano Micheletti
assistente alla regia Diego Baldoin
proiezioni a cura di Sissi Roselli
foto di scena Sissi Roselli

produzione Compagnia teatrale I GUITTI

L'amore, quasi una fantasia affianca due opere giovanili del poeta andaluso: l'"alleluja erotico" L'amore di don Perlimplín con Belisa nel suo gardin e il poemetto Sonata, quasi una fantasia. Le musiche raccolte e riarragiante nei Cantares populares dallo stesso Lorca risolvono la vocazione musicale del genere sacro dell'"alleluja", qui frequentato in un adattamento profano.
In un Settecento spagnolo evocato con ironia, lo stordimento amoroso di don Perlimplín – sorta di pinocchiesco don Chisciotte, chiuso nel suo mondo di libri – si evolve in vera e propria passione, estrema e irrefrenabile. García Lorca racconta un mondo popolato di folletti e maliarde, di tradimenti e travestimenti, in una fiaba musicale con tocchi surreali e noir. Lo spettacolo indaga con poetica ironia l’universo grottesco e commovente di questo moderno don Giovanni burattino, di questo Cyrano disilluso che si camuffa da amante di sua moglie per provare a riconquistarla. Le canzoni di Lorca, cantate e suonate dal vivo negli arrangiamenti di Roberto Bindoni, fanno da contrappunto alla vicenda di Belisa la blanca, moglie traditrice, e don Perlimplín, marito fantoccio, che consuma un grottesco delitto d’onore contro se stesso.


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