LA SCUOLA DELLE MOGLI

di Molière | regia Luca Micheletti


"Per chi ha paura d'essere cornuto,
l'unico rimedio è il celibato."
Molière

LA SCUOLA DELLE MOGLI

di Molière
regia e versione italiana Luca Micheletti

con Adolfo Micheletti Cornelio
e con (in o. a.)
Marcella Romei Giorgetta
Roberto Savoldi Crisaldo / Un notaio
Claudia Scaravonati Agnese
Valter Schiavone Orazio

scene, costumi e luci Luca Micheletti
musiche Dmitrij Šostakovič
elementi scenici Maurizio De Antoni
direttore tecnico Fabrizio Ballini
elettricista e fonico Daniele Merli
realizzazione costumi Alessandra Bini
foto di scena Sissi Roselli

produzione Compagnia teatrale I GUITTI

Il testo è pubblicato in: Molière, Teatro, Traduzioni per la scena di Luca Micheletti, Alessandria, Flasopiano, 2018.

Uno scherzo in cinque atti su come realizzarsi in casa una “moglie fai-da-te”, e i rischi che ciò comporta. Una delle commedie più riuscite e discusse, più amate e prese di mira della tradizione occidentale, viene messa in scena dai Guitti con una regia attenta a rilevarne la comicità più autentica e, insieme, le note grottesche, che si devono soprattutto al fatto che, per Molière, La scuola delle mogli era in primis un autoritratto in veste di “cornuto”.
Cornelio (l’Arnolphe del testo originale, “santo patrono” dei mariti ingannati), il protagonista, è un dottor Frankenstein che si costruisce la sua donna ideale educandola per diventare, dice lui, «una perfetta idiota». Ciò non basterà a renderla anche fedele e a “sanarla” dalla malattia di ogni femmina: la predisposizione al tradimento. Distillato esilarante di quanto di meglio abbia prodotto la più educata letteratura antifemminile in epoca moderna – raccontata come parodia misogina o come parabola criptofemminista –, La scuola delle mogli è anche una commedia di raffinatissima precisione formale, un meccanismo che viaggia da sé, con l’unico carburante della perizia attoriale. Perché, a volte, la commedia (per Molière fu vero quanto forse per nessuno) è proprio questo: un modo di recitare…


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