di e diretto da Luca Micheletti
"Da quando le streghe non rischiano più niente, sono diventate innocue. "
Elias Canetti
«L’alta Lombardia dei sospetti e dei misteri, dei roghi e delle paure, delle leggende e dei processi. Si deve al grande romanzo di Manzoni e, poi, allo studio di riesumazione compiuto da Leonardo Sciascia, il ricordo di Caterina Medici e della sua pietosa storia di strega confessa. Fra le tristi avventure delle persecuzioni a danno delle cosiddette “frequentatrici di barlotti” e “spose del demonio”, quello di Caterina resta purtroppo solo un esempio su molti dell’orrenda infamia delle torture e dei roghi femminicidi. Il suo esempio, grazie all’opera di coloro che ne hanno voluto registrare i capitoli e fissarne la memoria, assurge al ruolo di emblema dell’ignominiosa farsa criminale della caccia alle streghe protosecentesca. Per questo, anche io voglio qui riandare la storia emblematica di Caterina, che narrerò per il teatro seguendo da lontano e indegnamente il modello offertomi dai due grandi scrittori ora ricordati, ma facendo uso d’invenzioni e fantasia, e allontanandomi dalle cronache esatte nello sforzo di inserire questo caso purtroppo non isolato nel quadro complesso delle persecuzioni lombarde, con uno sguardo più ravvicinato per le storie dei “barlotti” delle Valli Tellina, Chiavenna e Bregaglia, nelle quali ho costruito – grazie agli amici di Piuro – il mio osservatorio privilegiato, il mio teatrale microscopio per rileggere minute antiche cronache di uomini giusti e “infami”»
Luca Micheletti