CATERINA DEI MALEFIZI

di e diretto da Luca Micheletti


"Da quando le streghe non rischiano più niente, sono diventate innocue. "
Elias Canetti

CATERINA DEI MALEFIZI

Storia di strie
liberamente ispirato al processo di Caterina Medici

regia e drammaturgia Luca Micheletti

con (in o. a.)
Diego Baldoin Ludovico Melzi
Alessandro Balducci Il protofisico Lodovico Settala
Valentina Fariello La fiamma
Diana Manea Caterina Medici, "strega"
Adolfo Micheletti Il senatore Luigi Melzi
Luca Micheletti Il cavalier Vacallo
Stefano Micheletti Don Giulio Cesare Tiralli, esorcista
Emiliana Perina Isabetta, madre di Caterinetta
Claudia Scaravonati Caterinetta, fantesca amante di Vacallo

progetto musicale, chitarra e live electronics Roberto Bindoni
spazio e costumi Luca Micheletti
danza col fuoco Valentina Fariello
luci e fonica Roberto Lisignoli
elementi scenici Ugo Lisignoli
produzione Compagnia teatrale I GUITTI / Associazione Italo-Svizzera per gli Scavi di Piuro

«L’alta Lombardia dei sospetti e dei misteri, dei roghi e delle paure, delle leggende e dei processi. Si deve al grande romanzo di Manzoni e, poi, allo studio di riesumazione compiuto da Leonardo Sciascia, il ricordo di Caterina Medici e della sua pietosa storia di strega confessa. Fra le tristi avventure delle persecuzioni a danno delle cosiddette “frequentatrici di barlotti” e “spose del demonio”, quello di Caterina resta purtroppo solo un esempio su molti dell’orrenda infamia delle torture e dei roghi femminicidi. Il suo esempio, grazie all’opera di coloro che ne hanno voluto registrare i capitoli e fissarne la memoria, assurge al ruolo di emblema dell’ignominiosa farsa criminale della caccia alle streghe protosecentesca. Per questo, anche io voglio qui riandare la storia emblematica di Caterina, che narrerò per il teatro seguendo da lontano e indegnamente il modello offertomi dai due grandi scrittori ora ricordati, ma facendo uso d’invenzioni e fantasia, e allontanandomi dalle cronache esatte nello sforzo di inserire questo caso purtroppo non isolato nel quadro complesso delle persecuzioni lombarde, con uno sguardo più ravvicinato per le storie dei “barlotti” delle Valli Tellina, Chiavenna e Bregaglia, nelle quali ho costruito – grazie agli amici di Piuro – il mio osservatorio privilegiato, il mio teatrale microscopio per rileggere minute antiche cronache di uomini giusti e “infami”»
Luca Micheletti


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