Giuseppe Zampieri

Giuseppe Zampieri (Crespino, Rovigo, 1868 - Fiorenzuola d’Arda, Piacenza, 24 febbraio 1942) è stato un attore e capocomico italiano, fondatore della dinastia comica dei Micheletti-Zampieri.
Figlio del custode del Teatro Sociale di Rovigo, stregato dal palcoscenico, nel 1888 sceglie di seguire una troupe d’artisti del teatro girovago, “guitti” itineranti che battevano la provincia con i loro padiglioni di piazza in piazza, recitando sera dopo sera i loro trenta/quaranta lavori di repertorio. Dapprima semplice “portaceste”, Giuseppe risale in fretta il cursus honorum della scena di strada, scalando tutto il sistema dei “ruoli” allora vigente.
Divenuto “primattore” fa compagnia sua a partire dal 1920. Nel frattempo, nel 1915 aveva sposato Maria Dallera che l’anno successivo dava alla luce Natalina (detta Lina, 1916-2012). Rimasto vedovo nel 1918, si risposava con Paola Vezzoli (detta Paolina, 1901-1969), con la quale avrà altri tre figli: Aldo, Armando e Luciana. Tutti i figli lavorano in teatro con il padre fin dalla più tenera età nella “Compagnia Drammatica” di cui è capocomico che, negli anni, vede scritturati, tra gli altri, Wanda Capodaglio, Luigi Chiarva, Edmondo Sperati. Con quest’ultimo, Giuseppe “fa padiglione” nel 1930, dandosi cioè al teatro nomade che l’aveva formato e spostandosi col “Carro di Tespi” di piazza in piazza. La società ha termine dopo la prima stagione e da allora in avanti Giuseppe resta da solo alla guida della Compagnia.
Nel 1932 scrittura Pietro Luigi Micheletti che nello stesso anno sposa sua figlia Lina e che dalla stagione 1937-1938 lo sostituisce nel capocomicato. Il suo repertorio comprende, oltre ai grandi elisabettiani Shakespeare (AmletoOtelloMacbethRe LearRomeo e Giulietta) e Marlowe (La dannazione di Faust), grandi classici del teatro popolare ottocentesco e primonovecentesco: I due sergenti di D’Aubigny, Il padrone delle Ferriere di Ohnet, Angelo tiranno di Padova e Il re si diverte di Hugo, La signora dalle camelie e La moglie di Claudio di Dumas figlio, Le due orfanelle di Dennery e Cormon, Pia de’ Tolomei di Marengo, La fiaccola sotto il moggio La figlia di Iorio di D’Annunzio, La morte civile di Giacometti, La cena delle beffe di Benelli, Il beffardo di Berrini, Nerone di Cossa, Addio giovinezza! di Camasio e Oxilia, Il fornaretto di Venezia di Dall’Ongaro, La maestrina di Niccodemi, L’artiglio di Sartene, I postiglioni del villaggio d’Alby (La sepolta viva) di Toujet e Dennery, I disonesti e Romanticismo di Rovetta, Il cigno di Molnar, Patria! e Fedora di Sardou, La zia di Carlo di Thomas, Cavalleria rusticana di Verga, Rosmersholm e Spettri di Ibsen, Teresa Raquin da Zola, I figli di nessuno di Salvoni e Rindi, Francesca da Rimini di Pellico, L’ultimo Lord di Falena, La signora Rosa Bufere di Lopez, Il cardinale Lambertini di Testoni, La scoperta dell’America di Retti, Sant’Agnese di Piperno, Il cardinale di Parker, e molti altri.
Ritiratosi nel 1941 a Fiorenzuola d’Arda vi muore il 24 febbraio del 1942, a due settimane dalla nascita del suo terzo nipote, Adolfo Micheletti, figlio di Lina e Pietro Luigi, destinato ad una lunga carriera teatrale che culminerà nel 1975 con la fondazione di una Compagnia sua e della moglie Nadia Buizza, che in ricordo delle antiche avventure del teatro girovago prenderà il nome di Compagnia teatrale I Guitti e nella quale si riunirà negli anni l’intera famiglia d’arte dei Micheletti-Zampieri: i figli di Giuseppe (Lina, Aldo, Armando e Luciana Zampieri), i figli di Lina e Pietro Luigi (Luciano e Adolfo Micheletti), i figli di Adolfo (MarcoStefano e Luca Micheletti).